I polmoni si riempiono di aria, un pianto che squarcia il silenzio.....e una bambina fa il suo festoso ingresso in questo mondo. Inizia così anni 55 fa, come qualsiasi altra bambina, la storia della protagonista di questo articolo. E' di Bassano del Grappa e viene chiamata Chiara. Il significato del suo nome è Luce e l'aspetta sicuramente un futuro luminoso.
Umanità…. Perché siamo tutti umani ospitati su questa terra e in qualche modo siamo tutti uniti tra di noi. Cosa abbiamo fatto per meritarci un corpo così perfetto? Per lo meno quando funziona normalmente e bene! Quanto abbiamo dovuto sborsare per guadagnarcelo? Nulla.
A Novembre 2021 i gruppi AIDO e FIDAS di Monticello Conte Otto, hanno dato vita all’iniziativa “La pizza del Donatore” un concorso legato anche ad un contest fotografico, che ha omaggiato le pizzerie del territorio con circa 12000 cartoni porta-pizza. In questi cartoni e’ stato stampato oltre al logo delle due associazioni anche un codice qr che rimandava al regolamento del concorso “Scatta un selfie”.
Luca Cestaro ci racconta la sua esperienza di malattia e di rinascita, che lo ha portato ad impegnarsi nel ruolo di Presidente Aido della Regione Veneto.
Jenny (nome di fantasia, per tutelare la sua privacy, in quanto minorenne) fino a tre anni fa era una bambina energica e vivace, tanto da riuscire a praticare in maniera brillante ben tre sport contemporaneamente. Ad un tratto però la sua vitalità ha cominciato inesorabilmente ad affievolirsi.
Sono sempre stato una persona attiva; lavoro nella mia azienda agricola e coltivo degli hobby, canto nel coro della chiesa parrocchiale e suono la tromba nella banda cittadina.
Agnese Tassetto, 59 nove anni di Caldogno, è una donna energica e decisa, ma soprattutto è una mamma che di fronte alla malattia del figlio non si è mai arresa.
Quando si parla di trapianto il primo pensiero viene sempre rivolto a chi, vivendo una vita di sofferenza, si riappropria della propria Vita, perché il Dono ha la forza di cambiare il destino di chi lo riceve. Vi siete mai chiesti quali possono essere gli eventi che tale Dono può scatenare? E quante vite possono essere realmente coinvolte?
“Chi trova un amico trova un tesoro…” aveva scritto Renato Angonese in apertura del suo ultimo libro “Il secondo socio di maggioranza” dato alle stampe in fretta per i motivi che ben si possono intuire.
La mattina del 17 gennaio 2022, nel ricevere le molteplici telefonate che mi annunciavano che Silvio ci aveva lasciati, rimanevo impietrito a ogni squillo, nella mia mente scorrevano i bei ricordi di molti anni passati assieme.
Il 2000, atteso da molti come un anno di svolta e di cambiamento per il nuovo millennio che avanza, ha lasciato certamente un segno indelebile nella vita di Vittorio Bertozzo, oggi Capogruppo delle penne nere della frazione bassanese di San Lazzaro, e dei suoi famigliari che da più di vent’anni lo sorreggono nella personale battaglia contro un cuore troppo debole per sostenere la sua incontenibile vitalità.
Sono Elisanna, trapiantata di rene da 13 anni. Sono affetta da rene policistico, una malattia genetica ereditata da mio padre, e che ha colpito tanti componenti della mia famiglia. Quando mio padre è mancato, io ero una bambina molto piccola; purtroppo, in quegli anni non esistevano né cure, né dialisi.
L'esperienza professionale e di vita di Katia Rossi, infermiera della Direzione Medica Ospedaliera e del Coordinamento Ospedaliero Trapianti della Aulss 7 Pedemontana.
Eva Ferrandi, un piccolo angelo biondo di soli 6 anni, è stata colpita improvvisamente da un malore che, col passare delle ore, si è rivelato più grave fino ad essere irreversibile. Ma il suo sorriso non si è spento per sempre perché i suoi genitori, con coraggio, generosità ed altruismo, hanno acconsentito che altre persone potessero vivere o vivere meglio.
Quando posso seguo notizie Aido su periodici e social, leggo i post su Facebook di qualche amica iscritta alle associazioni del dono, di recente ho allacciato i contatti con la presidente Aido della zona di Povolaro e Dueville, fresca di nomina, Mariledi Moro.
Caro Giò, grazie di questa nostra meravigliosa avventura!
La notte che sei morto è successa una delle esperienze più incredibili della mia vita. Da quella notte “la più incredibile della mia vita” sento l’obbligo di condividere con il mondo ciò che conosco della tua storia: sei un giovane maschio di Pavia, morto il 9 gennaio 1999 alle prime luci dell’alba. Sei stato un donatore multiorgano, hai salvato la mia e altre vite. Tutto il resto che so di te, sono le mie percezioni su di te. La privacy non concede di sapere null’altro.