La forza del Dono
Quando si parla di trapianto il primo pensiero viene sempre rivolto a chi, vivendo una vita di sofferenza, si riappropria della propria Vita, perché il Dono ha la forza di cambiare il destino di chi lo riceve. Vi siete mai chiesti quali possono essere gli eventi che tale Dono può scatenare? E quante vite possono essere realmente coinvolte?
Vi voglio raccontare la storia di una ragazza che ha ricevuto il grande Dono, ma non sarà solo la sua storia perché essa non sarebbe esistita senza l’amore di una madre e di un figlio.
Barbara Perpenti nel 2013 conosce il dramma della malattia. Improvvisamente i suoi reni non la sostengono più. La diagnosi, impietosa, parla di nefrite cronica. Presto avrebbe dovuto ricorrere alla dialisi per sopravvivere, ma i medici le prospettano la possibilità del trapianto da un donatore vivente. Entrambi i genitori si offrono senza pensarci due volte e il dr Chiaramonte, l’allora responsabile del centro trapianti dell’ospedale San Bortolo di Vicenza sceglie la madre Edvige. Un Dono da donna a donna, da madre a figlia.
Da quel giorno, il 28 Aprile 2015, Barbara vive con una parte di sua madre ed ha ripreso in mano la sua Vita. Da quel momento Barbara non riesce più a stare ferma e sente forte l’esigenza di testimoniare la sua esperienza affinché altri ne possano beneficiare. Entra a far parte dell’associazione “Mondo di colori”, una realtà che raccoglie i trapiantati renali dell’ospedale San Bortolo di Vicenza ed insieme a loro organizza eventi e momenti di sensibilizzazione. In quegli anni comincia anche la sua collaborazione con Aido e con il tempo diverrà sempre più forte. Ma tutto questo non basta, Barbara ha bisogno di fare di più. Le forze ritrovate la fanno sentire sempre più viva. E l’occasione arriva quando avrà la possibilità di entrare nella squadra Nazionale di pallavolo trapiantati e dializzati di Aned Sport. Nel 2017 partecipa ai giochi mondiali per trapiantati che si sono svolti a Malaga, portando a casa una medaglia di bronzo e nel 2019 ripete l’esperienza a Newcastle in Inghilterra e questa volta la medaglia è del metallo più prezioso. In Inghilterra non va sola, mamma Edvige la accompagna ed anche lei partecipa ai giochi misurandosi nei 5000 metri.
Cosa ci può essere di più bello di vivere insieme l’emozione della Vita ritrovata? Perché la Vita non è rinata solo per Barbara, ma anche per la sua mamma che non poteva sopportare di vedere la figlia vivere nella sofferenza.
Ma è solo alla fine dello scorso anno che Barbara trova la sua realizzazione; infatti, Il 28 Dicembre nasce Davide Leone. Tutto è cominciato sette anni prima dal dono di un rene. La mamma Edvige si è messa in gioco per la figlia malata, ma mai avrebbe pensato che il suo Dono avrebbe generato nuova Vita. Tre generazioni unite dall’amore generato dalla forza di due donne che insieme hanno lottato e combattuto.
Sono davvero grata alla Vita per avermi fatto incontrare due donne tanto speciali. Barbara, donna determinata a vivere pienamente la sua Vita ed Edvige, madre colma di amore e di riconoscenza per il dono di vita ricevuto dalla figlia. Il Dono e il Trapianto non sono eventi fini a se stessi, ma aprono nuove strade dove meno ce lo possiamo aspettare. Davide Leone ha tutta una Vita per scoprirlo.
di Paola Beggio
da Rivivere n.72 http://www.aidovicenza.it/riviste/file/40-rivivere-72-giugno-2023