Rinascere a nuova Vita
Sono Elisanna, trapiantata di rene da 13 anni. Sono affetta da rene policistico, una malattia genetica ereditata da mio padre, e che ha colpito tanti componenti della mia famiglia. Quando mio padre è mancato, io ero una bambina molto piccola; purtroppo, in quegli anni non esistevano né cure, né dialisi.
Ho scoperto la malattia in seguito ad una ecografia fatta quando aspettavo il secondo figlio. Ho cominciato allora i controlli annuali in nefrologia fino al momento in cui i miei reni non funzionarono più e i disturbi erano tanti e diversi.
Ho cominciato la dialisi nel 2006 presso l’ospedale di Arzignano perchè era la struttura più comoda dalla mia abitazione a Brendola. Devo dire che in ospedale, dopo il trauma iniziale dovuto al cambiamento radicale del mio stile di vita, ho trovato una seconda famiglia, a partire dai miei compagni di avventura, ma soprattutto da tutti gli operatori sanitari del reparto. Non potrò mai scordare nessuno di loro.
Sebbene facessi dialisi tre volte alla settimana per quattro ore a turno, non ho mai smesso di lavorare ed ho voluto essere autonoma nello spostamento da e per l’ospedale. Ricorderò sempre il grande desiderio di bere che avevo, ma non potevo farlo perché i reni non funzionavano e il mio corpo tratteneva tutti i liquidi; sognavo, spesso, una fontanella da cui zampillava acqua fresca. Ricordo molto bene la macchina della dialisi e il rapporto di odio e amore che mi suscitava: amore perchè mi teneva in vita, odio perchè mi toglieva parte della mia vita.
Una notte del 2010 mi è arrivata la “telefonata”. Ero molto indecisa se accettare perché la paura era tanta, avevo paura che il trapianto non andasse bene o che poi sarei stata peggio che in dialisi. Ne ho parlato con i miei figli e loro ci hanno messo pochi minuti per convincermi e portarmi al centro trapianti.
E’ andato tutto bene e dopo 20 giorni ho potuto tornare a casa. Ho ritrovato la mia vita e vivevo una forte sensazione di rinascita ed il mio pensiero era sempre rivolto alla sconosciuta donatrice e alla sua famiglia. Ho vissuta un’immensa gratitudine verso tutti quelli che hanno fatto in modo che tornassi ad avere una vita assolutamente normale. Anche AIDO ha fatto la sua parte promuovendo la donazione; penso che anche la mia donatrice sia stata un’iscritta AIDO.
La mia è stata una famiglia sfortunata; eravamo sette fratelli, quattro dei quali affetti da questa malattia. Ora siamo rimaste solo io ed una sorella non affetta da rene policistico. Nella nostra famiglia abbiamo ricevuto il grande dono, ma abbiamo anche donato: la moglie di mio fratello trapiantato, e che ora non c’è più, ha donato le cornee e mia nipote, che ha da poco compiuto 18 anni, è ora una donatrice di sangue.
Io sono una volontaria attiva dell’Associazione Mondo di Colori, impegnata a sostenere il reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Faccio anche testimonianza, come trapiantata, nelle scuole superiori assieme ad un donatore di sangue e di midollo. E’ molto gratificante parlare della propria esperienza per promuovere la donazione perché questi ragazzi ascoltano con molto interesse argomenti a loro sconosciuti e vedo nei loro occhi interesse e desiderio di diventare probabili donatori.
Grazie ad AIDO, grazie a Mondo di Colori, grazie al dottor Chiaramonte, nostra grande spalla nelle scuole e grazie a tutti i prossimi eventuali donatori a nome di tutti quelli che sono in lista di attesa e aspettano questa importante occasione per Rivivere.
Elisanna Marchesin
da Rivivere n.72 http://www.aidovicenza.it/riviste/file/40-rivivere-72-giugno-2023
Elisanna (prima a destra) con i volontari di Mondo di Colori.